L’Oncotype DX è uno strumento in grado di predire il beneficio della chemioterapia (se lo score è >26/100) e il basso rischio di ricaduta in assenza di chemioterapia adiuvante (se lo score è <10/100) nelle pazienti affette da carcinoma mammario ormono-sensibile. Nel trial TAILORx, 6711 pazienti affette da carcinoma mammario (recettori ormonali positivi, HER2-negativo e linfonodo sentinella negativo) con uno score tra 11 e 25 (definito midrange), sono state randomizzate a ricevere chemio-ormonoterapia adiuvante verso la sola ormonoterapia. Endpoint primario: non-inferiorità della terapia ormonale rispetto alla chemioterapia in invasive disease-free survival (iDFS).
La chirurgia citoriduttiva sul tumore primitivo è teoricamente considerato lo standard terapeutico nei pazienti con carcinoma del rene metastatico con buon performance status, ma il suo ruolo nell’era della targeted therapy non era ancora stato studiato. Il trial CARMENA ha randomizzato 450 pazienti affetti da carcinoma renale a cellule chiare metastatico a ricevere sunitinib upfront verso nefrectomia seguita da sunitinib. Endpoint primario: non-inferiorità in overall survival (OS) di sunitinib upfront verso chirurgia seguita da sunitinib.
Olaparib è un inibitore di PARP, già in indicazione come terapia di mantenimento nelle pazienti con carcinoma ovarico recidivato, BRCA-mutato, in risposta a chemioterapia a base di platino (SOLO2 trial).
Nel trial SOLO1 sono state randomizzate 391 pazienti, affette da carcinoma ovarico avanzato BRCA-mutato con risposta completa o parziale alla chemioterapia a base di platino in prima linea, a ricevere olaparib di mantenimento (300 mg BID, per due anni) verso placebo. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
Brigatinib è un inibitore di nuova generazione con ampio spettro di azione su mutazioni ALK e ROS1. Questa molecola ha già dimostrato efficacia nei pazienti in progressione a crizotinib (ALTA trial).
Nel trial ALTA-1L, 257 pazienti affetti da NSCLC ALK-traslocato metastatico o localmente avanzato, sono stati randomizzati a ricevere brigatinib verso crizotinib in prima linea di terapia. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
Enzalutamide è un potente inibitore androgenico il cui utilizzo è noto nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione in setting pre- e post-docetaxel (PREVAIL e AFFIRM trials rispettivamente). Nel trial di fase III PROSPER, 1401 pazienti affetti da carcinoma prostatico non-metastatico, ormono-resistente e con un tempo di raddoppiamento del PSA (prostate-specific antigen) ≤10 mesi, sono stati randomizzati a ricevere enzalutamide (160 mg/die) verso placebo. I pazienti proseguivano comunque terapia con blocco androgenico. Endpoint primario: sopravvivenza libera da metastasi (metastasis-free survival).
Cabozantinib è un inibitore di VEGFR, AXL e MET, che ha recentemente ricevuto l’approvazione FDA ed EMA per il carcinoma a cellule renali in seconda linea e per il carcinoma midollare della tiroide. Nel trial di fase III CELESTIAL, 707 pazienti affetti da carcinoma epatocellulare in progressione dopo sorafenib in prima linea, sono stati randomizzati a ricevere cabozantinib verso placebo. Endpoint primario: overall survival (OS).
Atezolizumab, un anticorpo anti PD-L1, ha in precedenza dimostrato un beneficio in sopravvivenza nei pazienti con NSCLC metastatico pre-trattati con platino (OAK trial). Nello studio di fase III IMpower, 692 pazienti affetti da NSCLC non-squamoso metastatico, sono stati randomizzati a ricevere in prima linea carbo-taxolo + bevacizumab + atezolizumab verso carbo-taxolo + bevacizumab. Co-primary endpoint: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).
Il trial di fase III IMpower 133 ha randomizzato 403 pazienti con microcitoma metastatico a ricevere in prima linea carboplatino (CBDCA) + etoposide per 4 cicli verso CBDCA + etoposide + atezolizumab, con quest’ultimo proseguito fino a progressione. Endpoint primari: overall survival (OS) e progression-free survival (PFS).
Il trial KEYNOTE-189 ha randomizzato 616 pazienti con adenocarcinoma (indipendentemente dall’espressione di PD-L1, EGFR ed ALK non mutati) a ricevere platino + pemetrexed per 4 cicli verso platino + pemetrexed + pembrolizumab seguiti da pembrolizumab di mantenimento (fino a 35 cicli). Endpoint primari: overall survival (OS) e progression-free survival (PFS).
Il trattamento standard in prima linea per il carcinoma squamoso del polmone è rappresentato da chemioterapia platinum-based o solo pembrolizumab negli strong positive (PD-L1 >50%). Il trial KEYNOTE-407 ha randomizzato 559 pazienti con NSCLC squamoso a ricevere carboplatino (CBDCA) + taxolo (o nab-paclitaxel) per 4 cicli verso CBDCA + taxolo + pembrolizumab, quest’ultimo proseguito in mantenimento fino a un massimo di 35 cicli. Endpoint primari: overall survival (OS) e progression-free survival (PFS).
Il report iniziale dei dati del trial PACIFIC (709 pazienti randomizzati 2:1 con durvalumab vs placebo) aveva evidenziato un significativo incremento in progression-free survival (PFS) apportato da durvalumab effettuato in pazienti in partial response (PR) o stable disease (SD) dopo 42 giorni dalla fine della chemioradioterapia concomitante nel NSCLC in stadio III non resecabile. Di seguito i dati di overall survival (OS) aggiornati.
L’efficacia degli inibitori delle cicline nel carcinoma mammario è oramai nota e ha cambiato la pratica clinica. Il trial di fase III MONALEESA-7 ha arruolato 672 pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-negativo ormonosensibile, in stato pre- o perimenopausale, e le ha randomizzate a ricevere ormonoterapia (tamoxifene o letrozolo + goserelin) verso ormonoterapia in associazione a ribociclib (600 mg/die per os, d1-21 q 28). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
Il carcinoma mammario metastatico triplo negativo è sempre stato un difficile banco di prova a causa della limitata disponibilità di farmaci attivi e per la severa prognosi determinata dalla biologia della malattia. Il trial IMpassion 130 ha randomizzato 902 pazienti con carcinoma mammario metastatico triplo negativo, naïve da precedenti terapie, a ricevere nab-paclitaxel + atezolizumab verso nab-paclitaxel + placebo. Endpoint primari: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).
L’analisi è stata stratificata a priori per livello di espressione di PD-L1 (<1 vs >1%).
La corretta durata e intensità del follow-up nel carcinoma del colon operato è un argomento controverso. Il trial COLOFOL ha randomizzato 2509 pazienti con carcinoma del colon in stadio II-III resecato, a ricevere follow-up intensivo verso non intensivo. Endpoint primari: 5-yr overall mortality, 5-yr cancer specific mortality.
Follow-up intensivo: TC torace-addome + CEA a 6, 12, 18, 24, 36 mesi. Follow-up non intensivo: TC torace-addome + CEA a 12 e 36 mesi.