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Un cambio di marcia dell’FDA: registrazione di pembrolizumab “tumor agnostic”
In un precedente studio proof-of-concept, nei pazienti affetti da carcinoma colorettale metastatico (mCRC) con difetto nel sistema del mismatch-repair era stata osservata una certa sensibilità del tumore all’immunoterapia (pembrolizumab, inibitore anti-PD-1). In questo studio, i ricercatori hanno analizzato l’effetto di pembrolizumab su 86 pazienti affetti da 12 tipi diversi di tumore, caratterizzati da mismatch-repair deficiency (dMMR).
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Nivolumab è efficace nel carcinoma colorettale metastatico con instabilità microsatellitare (dMMR/MSI-H)
L’efficacia dell’immunoterapia nel carcinoma colorettale metastatico (mCRC) con mismatch repair deficient (dMMR)/microsatellite instability-high (MSI-H) era già stata dimostrata con pembrolizumab nel 2015. Nel trial di fase II CheckMate 142, i pazienti affetti da mCRC MSI-H/dMMR, già sottoposti ad almeno una linea di terapia, sono stati trattati con nivolumab. Endpoint primario RR.
Riportiamo i risultati derivanti dall’analisi dei primi 74 pazienti arruolati. -
La combinazione dabrafenib + trametinib in adiuvante riduce il rischio di ricaduta nel melanoma al III stadio BRAFV600E mutato
Dabrafenib (inibitore di BRAF) e trametinib (inibitore di MEK) hanno precedentemente dimostrato efficacia nel melanoma metastatico BRAFV600E mutato. Il trial COMBI-AD ha randomizzato 870 pazienti, con melanoma III stadio resecato e BRAF mutato, a ricevere dabrafenib (150 mg bid) e trametinib (2 mg/die) verso placebo per 12 mesi. Endpoint primario RFS.
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Olaparib è efficace nel carcinoma della mammella metastatico con una mutazione germinale di BRCA
Olaparib è un inibitore di PARP che ha dimostrato efficacia sia nella terapia di mantenimento sia dopo la seconda linea nel carcinoma dell’ovaio BRCA mutato e platino-sensibile. In questo trial di fase III sono state randomizzate 302 pazienti, affette da carcinoma della mammella con una mutazione germinale di BRCA e pretrattate con ≤2 linee di terapia, a ricevere olaparib (300 mg per os bid) o terapia standard (monoterapia con capecitabina, eribulina o vinorelbina). Endpoint primario PFS.
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Durvalumab come terapia di consolidamento dopo chemioradioterapia aumenta la PFS nei pazienti con NSCLC localmente avanzato
Durvalumab è un anticorpo anti-PD-L1 che ha recentemente ottenuto l’approvazione FDA per il carcinoma uroteliale avanzato. Nel trial PACIFIC sono stati randomizzati 713 pazienti, affetti da NSCLC (non-small-cell lung cancer) localmente avanzato sottoposti a chemioradioterapia, a ricevere durvalumab come terapia di consolidamento per al massimo un anno, verso placebo. Endpoints primari PFS e OS.
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L’aggiunta di abiraterone al blocco androgenico migliora l’OS nel carcinoma metastatico della prostata ormono-sensibile
Abiraterone acetato, associato a prednisone, è risultato efficace nel trattamento del carcinoma della prostata metastatico, ormono-resistente sia in pazienti naïve da chemioterapia sia dopo l’utilizzo di docetaxel. Nello studio LATITUDE sono stati randomizzati 1199 pazienti, affetti da carcinoma della prostata metastatico ormono-sensibile, a ricevere abiraterone acetato (1000 mg/die per os) + prednisone (5 mg/die) + BAT verso il solo BAT. Endpoints primari OS e PFS radiologica.
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Abiraterone è efficace nel trattamento del carcinoma prostatico localmente avanzato o metastatico naïve al trattamento ormonale
Lo studio STAMPEDE è un trial ongoing con design multi-stage e multi-arm, che permette un certo grado di adattamenti e l’aggiunta di nuovi bracci di trattamento. In questo contesto, 1917 pazienti sono stati randomizzati a ricevere abiraterone (1000 mg/die) + prednisone (5 mg/die) + terapia anti-androgenica oppure la sola terapia ormonale (standard). Questo studio ha incluso pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato o metastatico, alla prima diagnosi o ricaduto dopo chirurgia/radioterapia. Endpoint primario OS.
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Limitata efficacia di nivolumab nel trattamento di prima linea del NSCLC avanzato PD-L1+
Nivolumab ha dimostrato di essere più efficace rispetto a docetaxel nei pazienti con NSCLC (non-small-cell lung cancer) in seconda linea. Nel trial CheckMate 026 sono stati randomizzati 541 pazienti, affetti da NSCLC metastatico con espressione di PD-L1, a ricevere nivolumab (3 mg/kg ev q14) verso chemioterapia standard a base di platino come prima linea di trattamento. Endpoint primario PFS tra i pazienti con espressione di PD-L1 ≥5% (N=423).
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Alectinib è superiore a crizotinib in prima linea nei pazienti con NSCLC ALK traslocato
Alectinib è un inibitore altamente selettivo di ALK in grado di penetrare anche la barriera ematoencefalica. Il trial di fase III ALEX ha randomizzato 303 pazienti con adenocarcinoma polmonare in stadio avanzato con traslocazione di ALK a ricevere crizotinib (250 mg/bid) verso alectinib (600 mg/bid). Endpoint primario PFS.
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L’adiuvante con capecitabina aumenta OS e DFS nelle pazienti con residuo di malattia dopo chemioterapia neoadiuvante per carcinoma mammario HER2 negativo
Il trial giapponese CREATE-X ha randomizzato 910 pazienti con carcinoma mammario HER2 negativo sottoposte a chemioterapia neoadiuvante (antraciclina o taxani o entrambi) e con residuo patologico di malattia (primitivo o linfonodale) a ricevere chemioterapia adiuvante con capecitabina (1650 mg/m2/die) per 6-8 cicli verso follow-up. Endpoint primario DFS.
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Il doppio blocco di HER2 in adiuvante (trastuzumab + pertuzumab) non aumenta in modo rilevante la DFS nel carcinoma mammario ad alto rischio
Pertuzumab è un anticorpo monoclonale con attività complementare a trastuzumab. Il trial APHINITY ha randomizzato 4805 pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo, N+ o N- ad alto rischio, a ricevere chemioterapia adiuvante seguita da un anno di trastuzumab ± pertuzumab (840 mg→420 mg q21). Endpoint primario invasive-disease-free survival a 3 anni.
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La radioembolizzazione con Y90 (SIRT) delle metastasi epatiche in aggiunta a FOLFOX in prima linea non aumenta la sopravvivenza nei pazienti con mCRC
I trial FOXFIRE, SIRFLOX e FOXFIRE-Global hanno randomizzato complessivamente 1103 pazienti con carcinoma colorettale metastatico (malattia liver-only o liver dominant) a ricevere FOLFOX verso FOLFOX + SIRT (Y90 intraepatico in singola dose) in prima linea. Endpoint primario OS.
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L’associazione di dabrafenib e trametinib è efficace nei NSCLC con mutazione BRAFV600E in prima linea
Le mutazioni di BRAF si osservano nell’1–2% dei casi di NSCLC (non-small-cell lung cancer) e non sono mai presenti in caso di mutazione EGFR/ALK e ROS1. Il trial open-label di fase II ha arruolato 36 pazienti con NSCLC metastatico naïve da trattamento e li ha trattati con la combinazione di dabrafenib (150 mg bid) e trametinib (2 mg/die). Endpoint primario ORR.
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Olaratumab in associazione a doxorubicina aumenta la sopravvivenza in prima linea nei pazienti con sarcoma metastatico
Olaratumab è una immunoglobulina IgG1 ricombinante umana che si lega a PDGFR-α e blocca l’attivazione di PDGF-AA, PDGF-BB e PDGF-CC. Il trial di fase II ha randomizzato 166 pazienti con sarcoma dei tessuti molli metastatico a ricevere doxorubicina (75 mg/m2 q 21) + olaratumab (15 mg/kg d1,8 q 21) verso doxorubicina + placebo in prima linea di trattamento. Endpoint primario OS.