Manca ormai poco alla fine dell’anno che per noi ematologi si chiude con l’aggiornamento di respiro mondiale dell’ASH.
In attesa di scoprire quali avanzamenti sono stati effettuati negli ultimi mesi e che rappresenteranno le tematiche di ricerca e di applicazione clinica nel 2017, vi presentiamo dodici lavori che riguardano le aree di maggior interesse del 2016 nonché le novità in ambito terapeutico già fruibili nella pratica clinica e che sicuramente vedranno ulteriori sviluppi nel corso del prossimo anno.
Vi auguriamo una buona lettura e vi diamo appuntamento al 2017.
Il daratumumab è un anticorpo monocolonale IgGk anti-CD38 la cui efficacia è stata evidenziata in monoterapia e in combinazione nel mieloma multiplo (MM) in studi di fase I e II. Lo studio randomizzato CASTOR, recentemente pubblicato da Palumbo sul NEJM, ha dimostrato che l’aggiunta del monoclonale al regime standard bortezomib e desametasone in pazienti con MM pretrattato ne aumenta l’efficacia.
Nel linfoma di Hodgkin recidivato refrattario dopo terapia di prima linea, la chemioterapia seguita da consolidamento con alte dosi resta al momento la miglior strategia terapeutica. Il raggiungimento della remissione completa prima del trapianto rimane uno dei fattori prognostici più rilevanti per l’ottenimento di risultati a lungo termine. In questo setting di pazienti sono state testata l’efficacia e la tossicità della combinazione BeGEV in uno studio di fase II con risultati interessanti pubblicati sul JCO.
La leucemia linfoblastica recidivata è una patologia caratterizzata da una prognosi infausta. Sono stati pubblicati i risultati positivi dello studio di fase III INO-VATE ALL, che ha confrontato l’efficacia di inotuzumab ozogamicin, un anticorpo monoclonale anti-CD22 coniugato con la calichemicina, verso la chemioterapia standard.
L’impiego dell’anticorpo monoclonale anti-CD20 rituximab ha determinato un miglioramento radicale dei risultati terapeutici nei linfomi non-Hodgkin a cellule B, diventando standard di cura. Nella leucemia linfoblastica a cellule B, l’espressione del CD20 alla diagnosi è limitata a una quota di pazienti compresa tra il 30 e il 50% e, secondo alcuni studi, ha un significato prognostico negativo. Maury ha pubblicato sul NEJM i risultati favorevoli dello studio randomizzato GRAALL-2005, disegnato per valutare l’efficacia del monoclonale in aggiunta alla chemioterapia standard in questo setting di pazienti, dato finora mancante in letteratura.
Mateos ha presentato i risultati del follow-up a lungo termine dello studio QuiRedex che ha posto a confronto l’osservazione verso il trattamento precoce con lenalidomide-desametasone nei pazienti con mieloma ad alto rischio.
L’interim PET, eseguita dopo due cicli di chemioterapia secondo schema ABVD (doxorubicina, bleomicina, vinblastina, dacarbazina), si è affermata come una misura di risposta precoce nel linfoma di Hodgkin (HL) avanzato. Johnson ha riportato i risultati di un ampio studio disegnato per valutare la possibilità di una riduzione del trattamento nei pazienti in risposta PET dopo il secondo ciclo, con l’obiettivo di ridurre la tossicità del trattamento.
Obiettivo di questo studio ancillare al trial PRIMA è di valutare la prognosi dei pazienti con trasformazione istologica in linfoma aggressivo in un’ampia coorte di pazienti trattati in modo prospettico in prima linea per linfoma follicolare (FL) e che hanno ottenuto una remissione di malattia.
Le cellule tumorali del linfoma di Hodgkin (HL) variante classica sono caratterizzate dalle alterazioni genetiche al locus 9p24.1, questo comporta l'iper-espressione dei ligandi di PD-1 e la loro evasione dall'immunosorveglianza. In uno studio di fase I nivolumab, un anticorpo monoclonale che blocca PD-1, ha permesso di ottenere un elevato rate di risposte oggettive in pazienti affetti da HL recidivati refrattari con un profilo di sicurezza accettabile. In questo studio gli Autori hanno voluto stabilire il beneficio clinico e la sicurezza di nivolumab in monoterapia nei pazienti affetti da HL variante classica dopo fallimento della chemioterapia ad alte dosi e di brentuximab vedotin.
I pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente che falliscono l'obiettivo di raggiungere un adeguato controllo della malattia con regimi contenenti rituximab hanno poche opzioni di trattamento e di conseguenza hanno una prognosi sfavorevole. In questo studio gli Autori hanno voluto testare l'efficacia di obinutuzumab (GA101), un nuovo anticorpo monoclonale anti-CD20 di seconda generazione in associazione a bendamustina in questo setting di pazienti.
Il gene TP53, che codifica per la proteina p53 con effetto soppressore sulle cellule tumorali, è posizionato sul braccio corto del cromosoma 17 (17p). I pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC) che presentano la delezione di 17p (del17p) ottengono scarsa risposta alle terapie convenzionali e di conseguenza una prognosi infausta. In questo lavoro gli Autori hanno testato l’attività e il profilo di tossicità di ibrutinib, un inibitore orale covalente della tirosin chinasi di Bruton, in pazienti affetti da BLLC o linfoma linfocitico recidivati/refrattari con del 17p.
L’immunochemioterapia secondo schema fludarabina, ciclofosfamide e rituximab (FC-R) è considerata il gold standard per i pazienti affetti da BLLC fit e malattia avanzata. In questo studio internazionale di fase III gli Autori hanno voluto testare un nuovo schema meno tossico per verificare se in termini di efficacia possa essere paragonato a FC-R.
La delezione del braccio corto del cromosoma 17 (del[17p]) conferisce ai pazienti affetti da BCLL una prognosi infausta quando avviati a immunochemioterapia convenzionale. Venetoclax è una piccola molecola, ad assunzione orale, inibitrice dell’inibitore di BCL2 che induce apoptosi nelle cellule della leucemia linfatica cronica. Nello studio di fase I con venetoclax, il 77% dei pazienti con malattia recidivata o refrattaria otteneva una risposta oggettiva. In questo trial di fase II gli Autori hanno voluto testare l’efficacia e il profilo di sicurezza della molecola in monoterapia nei pazienti con BLLC recidivati/refrattari con del(17p).