In questo primo numero dell’anno 2019 abbiamo dato spazio alle nuove frontiere dell’immunoterapia. La rapida evoluzione di questi approcci terapeutici è sicuramente entusiasmante ma il passaggio successivo, ossia la loro introduzione in clinica, non deve trovarci impreparati. Bisogna pertanto approfondire non solo le conoscenze dei dati di efficacia ma anche di tossicità, che sono differenti da quelle della chemioterapia standard, ma possono rappresentare comunque delle emergenze mediche che non possiamo ignorare.
Nella leucemia linfatica cronica, l’anno 2019 si apre con due importanti lavori destinati a modificare le attuali linee guida. Ibrutinib e venetoclax, infatti, confermano la loro efficacia e la loro maneggevolezza. Riaprono temi cogenti come la possibilità di ottenere una risposta profonda in termini di malattia minima residua entrando prepotentemente in competizione con la chemioimmunoterapia.
Il numero si chiude lasciando spazio a una vera innovazione terapeutica in campo ematologico non oncologico.