Studi di fase I hanno dimostrato come la terapia con cellule T autologhe con recettore antigenico chimerico anti-CD19, axicabtagene ciloleucel (axi-cel), permettano di ottenere risultati positivi nel trattamento di pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B refrattario che hanno fallito un precedente trattamento convenzionale.
Questo è uno studio multicentrico di fase II nel quale gli sperimentatori hanno arruolato 111 pazienti affetti da linfoma non Hodgkin diffuso a grandi cellule B, linfomi primitivi del mediastino a cellule B o linfomi follicolari trasformati, che presentavano malattia refrattaria al trattamento precedente. I pazienti hanno ricevuto una dose prestabilita di cellule CAR T pari a 2×106 anti-CD19 per chilogrammo di peso corporeo dopo una terapia di condizionamento con basse dosi di ciclofosfamide e fludarabina. L’obiettivo primario dello studio è stato il numero di remissioni oggettive (calcolato come la somma delle risposte complete e parziali). Gli obiettivi secondari includevano i dati di sopravvivenza globale, il profilo di sicurezza e la determinazione dei biomarcatori.
Dei 111 pazienti arruolati, la manipolazione cellulare con axi-cel è stata possibile per 110 (99%) e somministrata in 101 (91%). La risposta oggettiva è stata ottenuta nell’82% dei pazienti, la risposta completa è stata ottenuta nel 54% dei pazienti. Con una mediana di follow-up di 15,4 mesi, il 42% dei pazienti ha continuato a mantenere la risposta nel tempo, con un 40% di risposte complete persistenti (Figura 1). Per quanto concerne i dati di sopravvivenza, la sopravvivenza globale a 18 mesi è stata del 52%. Per quanto riguarda i dati di sicurezza, gli eventi avversi severi più frequenti durante il trattamento sono stati la neutropenia (nel 78% dei pazienti), l’anemia (nel 43%), e la piastrinopenia (nel 38%). Per quanto riguarda gli eventi avversi non ematologici di grado severo la sindrome da rilascio citochinico e gli eventi neurologici si sono manifestati nel 13% e nel 28% dei pazienti, rispettivamente (Tabella 1). Durante il trattamento sono stati registrati tre decessi. Gli sperimentatori hanno osservato che elevati livelli di cellule CAR T nel sangue venoso periferico erano associate all’evento risposta.
In questo studio multicentrico pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B refrattario che hanno ricevuto una terapia con CAR T-cell con axi-cel hanno ottenuto un elevato numero di remissioni complete durature, con un profilo di sicurezza che includeva la mielosoppressione, la sindrome da rilascio citochinico ed eventi avversi neurologici.